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Sara ha l’idea di aprire una Startup di Street Food Vegano, da portare in giro per la città con gli Ape Car … ma realizzarla non è semplice.
Chi è Sara? Sara è una brava e bella ragazza, neo-laureata in Scienze della comunicazione che, come quasi tutti quelli che escono da questa Facoltà, fa fatica a trovare lavoro. Ha fatto stage a destra e a manca. Tutti le dicono che è molto brava, ma che purtroppo, si sa, la crisi, gli affari che non girano… E Sara si arrovella.
Una notte, ripensando a un suo viaggio in Olanda dove aveva mangiato per strada una buonissima zuppa di zucca con lo zenzero, ha un’idea: aprire una start-up di Street-Food Vegano! Nel dormiveglia l’idea comincia a prender forma: una serie di Ape Car in giro per la città, magari guidati e gestiti dai suoi amici che, come lei, non trovano lavoro. E più questi Ape Car girano, più il suo entusiasmo cresce: creare una scatenata banda di “food-stradisti” che lavorano, offrono cibo, stabiliscono relazioni nuove, si mantengono… E poi magari l’azienda si espande: prima Milano, poi Roma, poi Firenze e poi finalmente… il sonno arriva.
La mattina dopo Sara ne parla in famiglia.
Bella idea, dice il padre. Ma realizzarla non è semplice. Innanzitutto, le dice, devi fare un bel business plan, poi trovare i finanziamenti e così via. Vai da Pio: è un mio caro amico e vedrai che lui ti saprà aiutare. Pio fa parte di una rete di professionisti e di imprenditori di cui ho piena fiducia. Vai tranquilla: lì trovi tutto!
Detto fatto: una telefonata, l’appuntamento e… via! A Pio, Sara è subito simpatica. Lui l’ascolta, prende nota e lei si rende conto di essere capitata proprio bene: Pio è un commercialista specializzato nell’assistere le imprese da un punto di vista strategico, e dopo una settimana tutto è pronto: la forma societaria, il business plan e le infinite altre cose un po’ misteriose in cui soltanto un bravo commercialista sa aggirarsi con disinvoltura. E poiché Pio è scrupoloso, per stare tranquillo, prima della riunione finale chiede una consulenza ad Alessandro, avvocato di Diritto Penale per le aziende, che – vista l’urgenza della richiesta – deve rinviare un incontro con Fabio (un altro professionista della rete di Pio…) esperto di informatica forense con cui stava preparando una relazione per il Tribunale.
Stabilito il piano d’azione, adesso bisogna trovare chi può finanziare l’impresa, chi può dare un fido (garantito dal padre di Sara, naturalmente…) e poi bisogna trovare la sede, con tanto di laboratorio per preparare il cibo, che sarà rigorosamente vegano (su questo Sara non transige), con un cortile in cui riparare gli Ape Car.
Ma prima di tutto bisogna trovare i soldi. Seguendo i consigli di Pio, Sara prende appuntamento con Giuseppe, che di finanziamenti se ne intende. Chiacchiere, analisi, indirizzi, telefono. E mutuo! È così arrivato il momento di trovare la “casa dell’azienda”. Pio la indirizza da Azzurra che, con la sua agenzia immobiliare, in pochissimo tempo (e con un po’ di fortuna) le risolve il problema. Come risolve Alberto (amico di Azzurra), broker di energia, che le fa avere contratti di luce e gas a prezzi vantaggiosissimi.
A questo punto bisogna affrontare il problema della Communication. Sara – laureata in Scienze della comunicazione – sa che è importante, ma sa anche di essere ancora inesperta. “Niente paura! – le dice il solito Pio – c’è Mariagiulia, consulente di marketing con cui mettere a punto una strategia, e poi c’è Lorenzo che, con la sua azienda, fa siti web sin dal secolo scorso, come ama dire sempre quando si presenta”.
Però… E sì, ci sono ancora dei “però”. In Italia, come si sa, la burocrazia è cosa dura. Ed è bene non lasciare nulla al caso. Gli Ape Car, per girare, hanno bisogno di un’assicurazione: e qui per fortuna c’è l’altro grande Alberto del network di Pio, che le crea una polizza su misura; e poi c’è bisogno di permessi per la cucina e per altre infinite cose. Niente di meglio di un appuntamento con un avvocato! E Pio, che lo sa, le ha già dato un altro ottimo indirizzo: è quello di Massimo un puntiglioso e competente avvocato che le procura in breve tempo tutti i permessi necessari.
Per fortuna però, se la burocrazia complica la vita, la tecnologia aiuta a risolvere tanti problemi. Collegare via wireless gli Ape Car tra loro, collegandoli anche con l’ufficio potrebbe sembrare complesso. Ma Lorenzo conosce Gianni, e Gianni, abile System Integrator, sa cosa fare.
E gli amici da assumere? No, dico, la celebre banda di “food stradisti” da mettere insieme? Eccoli lì, pronti a dire “Eccoci!”. Il problema è che qui si parla di dipendenti o forse di partite IVA, o forse… “Piooo!”, invoca Sara. E lui ancora una volta risponde e le presenta Fabrizio, giovane ma bravissimo avvocato specializzato in diritto del lavoro.
Così alla fine tutto è pronto. Adesso la sua amica cuoca può cominciare a pulire le zucche e a preparare stupende torte salate vegane, mentre gli Ape Car scaldano i motori.
Evviva! La finale della Champions League si giocherà a Milano! Grande notizia che fa pregustare a Sara ottimi guadagni e che fa arrivare a Milano, da Roma, il fotografo-giornalista Fernando, che seguirà il grande scontro tra il Real Madrid e l’Atletico Madrid! Uno scontro pazzesco!
Fernando cerca un affitto temporaneo per una settimana. E grazie a colleghi milanesi si rivolge a Stefano, amministratore di condominio, che lo sa indirizzare alla persona giusta.
Ma, ahimè, la finale è arroventata. Sul 4 a 0, chi perde comincia a inveire conto l’arbitro. E poi contro i tifosi avversari. E poi contro tutto il mondo. All’uscita dallo stadio scoppiano scontri con la polizia. Volano elicotteri, volano molotov, si incendiano automobili, si picchiano gli altri, e non importa chi siano.
In questi scontri, un paio di Ape Car della “Zucca di Sara” che stazionavano fuori dallo stadio vengono assaliti e distrutti. I due giovani che li guidavano, e che cercavano di difenderli, vengono pure picchiati. Uno di questi è Sara.
Sulla scena degli scontri c’è però Fernando, che scatta foto a ripetizione, grazie alle quali diversi delinquenti saranno arrestati. Naturalmente Fernando soccorre anche Sara, che nei giorni seguenti si rivolge prima a Elena, una psicoterapeuta a cui è stata indirizzata da Lorenzo (quello che le ha fatto il sito internet) e alla quale chiede aiuto per superare il trauma che ha vissuto quella notte. Poi chiede aiuto ad Alberto, il suo assicuratore, e a Massimo, il suo avvocato, che l’aiuteranno a ottenere il massimo del risarcimento.
A questo punto le donne e gli uomini di mondo sanno come camminano certe cose. Perché Sara vede e rivede anche Fernando, il quale torna e ritorna perché vuole – dice lui – sincerarsi sulle sue condizioni di salute. In realtà, secondo tutte le buone tradizioni, tra i due è scattato un classico colpo di fulmine che loro coltivano con passione, tanto che, anche se lei è vegana e a lui piace la porchetta, in una calda sera d’autunno lui le chiede di diventare sua moglie. E lei, indovinate un po’, dice subito sì: in realtà non aspettava altro.
Nel frattempo le foto e gli articoli di Fernando hanno avuto grande risonanza. La Start Up di Sara viene addirittura premiata e un giorno qualcuno prende contatto con lei: è la Vegan International Inc, che tramite un advisor le propone una cosa strabiliante: vuole acquistare “La Zucca di Sara” lasciandola però come amministratore delegato.
La vendita porta a Sara una montagna di euro. Come investirli? Tanto per cambiare Pio le presenta un altro professionista. È Andrea, consulente finanziario, che sa consigliare la coppia proprio in base ai loro obiettivi e, intanto che ci sono, vanno a farsi una chiacchierata anche con Laura, avvocato esperto in diritto di famiglia, per sistemare in modo giusto i loro averi presenti e futuri. Inoltre, visto che hanno deciso di sposarsi, si mettono a cercare una casa. Anzi, una villa. Magari dalle parti di San Siro (a proposito, Sara è di Milano) , visto che è lì che si erano incontrati.
Sara chiama quindi Azzurra, che le aveva già trovato i locali dell’ufficio, e dopo un po’ prende contatto anche con Sergio, l’esperto notaio a cui l’ha indirizzata Massimo, per l’acquisto dell’immobile. E dopo il rogito entra in campo Simone l’architetto (della rete di Azzurra) capace non soltanto di ristrutturazioni ma anche di districarsi in modo eccellente tra i grovigli del 110% dei contributi per il cosiddetto “efficientamento energetico” (ma che nomi sa inventare questa italica burocrazia!!). E quando tutti i muratori, e parquettisti e i marmisti se ne sono andati, entra in campo Silvio, altro membro della incredibile rete di Pio, che con la sua impresa la pulisce come nessun’altro sarebbe riuscito a fare.
Così, finalmente, arriva il gran giorno! Abito bianco per lei, jeans, camicia a fiori e giacca blu per lui. E i due, emozionati, giungono a bordo di un’auto antica che sembra appena uscita dalla fabbrica, dopo essere passata dalle mani di Demis (che ne ha pulito e sanificato l’interno con le sue straordinarie macchine) e da quelle di Maurizio, innovativo carrozziere, che ne aveva trattato in modo superbo e nuovo la carrozzeria (per la cronaca, anche questi due c’entrano qualcosa con il solito Pio)
Infine, come bomboniera (al posto dei soliti oggettini destinati a finire in un cassetto) chiedono proprio a me, il narratore di questa meravigliosa rete di professionisti, di scrivere un libriccino con la storia del loro amore: lo distribuiranno con i confetti dopo qualche giorno, perché hanno voluto che in questa loro “bomboniera” ci fossero anche le foto del giorno delle loro nozze, così che tutti gli invitati li ricordassero nella loro stupenda bellezza per sempre.
Così alla fine, grazie a una fitta rete di contatti e di relazioni, Sara e Fernando vissero per sempre felici e contenti, tra fiori di zucca e, a volte, anche tra fior di porchetta.
Ghost writer e biografo a Milano
La prima volta fu con il professore di lettere. Ero ancora piccolo, in terza media. Ma il piacere che ne ricavai fu così intenso che, anche se confusamente, senza immaginare né come né dove, seppi quello che volevo fare da grande: scrivere.
Se vuoi imparare qualcosa di più, chiamami! Io sono a Roma e a Milano: mi chiamano “FrecciaRossa”!
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se si è in BNI è perchè si ha lo spirito giusto, nel fare business, adatto per innescare questo tipo di sviluppo interprofessionale
La forza di una rete è inimmaginabile. La storia lo spiega molto bene. Crederci ed imparare ad utilizzare nel modo corretto le relazioni è un nostro preciso dovere se vogliamo restare a galla in questo mondo complicato.
Una storia che noi viviamo giorno per giorno …. e la vita cambia in meglio giorno per giorno.
Ho finito la lettura con il sorriso sulle labbra. Bravo lo scrittore e bravissimi i protagonisti!!!!!
Così è una vera squadra
Pio ha fatto tanti assist e i suoi compagni di squadra hanno sempre fatto gol
Quando ci si conosce a memoria è più facile vincere tutti insieme
Tutti uniti
Scritto , in modo scorrevole e in maniera egregia ( bravo Giacomo) ma la storia la narrazione mette” in campo” il miglior Spirito Givers di cui BNI è capace, coinvolgente ed emozionante che sprigiona una curiosità morbosa di sapere come finisce la Storia ma… Siamo in BNI e quindi era palese divenisse un SUCCESSO !
Molto bello il racconto e descrive pienamente il ” sano e corretto” BNI
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