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Il logo esprime l’identità di professionisti, artigiani e Pmi. Ed è indispensabile per comunicare valori e obiettivi della propria attività.
Inizio con una precisazione: il logo non è un decoro, qualcosa che se non c’è cambia poco o nulla per l’attività di un professionista. Il logo è la rappresentazione grafica dell’identità del professionista o di un’azienda: ne esprime valori e obiettivi. Più terra terra dice cosa fanno.
Dalla premessa, sorgono due domande:
Ne abbiamo sempre avuto bisogno? In fondo, nel corso dei secoli le persone hanno sempre esercitato un mestiere senza avere un’identità grafica, senza doversi promuovere, come ha ben semplificato Peter Drucker nel suo saggio “Gestire se stessi. Le chiavi del successo”.
Fino a poco tempo fa nessuno aveva mai avuto seriamente bisogno di conoscere i propri punti di forza. Si nasceva destinati a occupare una posizione e un livello preciso nel lavoro: il figlio di un contadino avrebbe fatto il contadino; la figlia di un artigiano sarebbe diventata la moglie di un artigiano; e così via. Ma oggi possiamo scegliere. E abbiamo bisogno di conoscere i nostri punti di forza per sapere qual è il nostro posto nel mondo, la nostra vocazione.
È quello che penso: “Conoscere i nostri punti di forza.” E il logo deve comunicare agli altri i punti di forza e la sua identità.
Il logo (potrebbe essere il nome dell’artigiano o del professionista) serve perché rafforza la percezione dell’identità del professionista e, insieme al lettering, è uno strumento di comunicazione e relazione con i clienti e i partner.
Prova ad immaginarlo stampato sul biglietto da visita: permetterà a chi lo tiene tra le dita di ricordarti, leggendo e usando le informazioni di servizio, come telefono, mail, partita iva ecc. [ Ne abbiamo parlato qui: L’importanza del biglietto da visita: la prima impressione è quella che conta ]
Rispondere alla seconda domanda è relativamente semplice; anche perché possiamo contare su numerosi articoli, tutorial e manuali universitari che approfondiscono l’argomento, fornendo linee guida, esempi, possibili applicazioni. In questo post mi concentrerò su un paio di osservazioni.
La risposta, nella sua apparente banalità, è: “Il logo che esprime la mia identità”. E aggiungo: il logo che non appare eccentrico o estraneo rispetto ai tuoi valori e alla tua professione.
Sì, un logo bello, cioè coerente, armonico e leggibile, potrebbe non essere quello giusto per te, solo perché è stato realizzato a regola d’arte.
Oppure, come a volte accade, il logo che ti piace perché colorato, di tendenza, eccentrico o, al contrario, facilmente riconoscibile (es. imbianchino = pennello; avvocato = bilancia giustizia; carrozziere = auto splendente), se non esprime la tua identità, è solo un segno grafico stampato su un foglio.
Mi fermo sui tre punti che descrivono la struttura del logo, per semplificare:
Il logo sarà sempre mio e mi accompagnerà nel corso dell’attività professionale.
Facciamo attenzione: logo + immagine coordinata sono inscindibili. L’immagine coordinata ci dice dove viene usato il logo. Semplificando: biglietto da visita (è sempre utile e i professionisti dovrebbero averlo sempre a portata di mano), carta intestata e buste, mail, web, social, preventivi e fatture, ma anche oggetti come borse, contenitori, penne, adesivi … Il logo mi permette di essere visibile in diversi contesti e su diversi supporti.
Se cerco su Google,trovo decine di siti che si presentano come “generatori di loghi”. Promettono tutti di guidarti in un percorso semplice semplice alla scelta e definizione del tuo logo. Tutti lavorano con un ricco data base di forme grafiche, icone, layout, organizzati in settori (alimentare, tech, turismo …) e tipologie (libero professionista, start up, azienda, associazione …). La promessa è: selezioni ciò che ti piace, inserisci nome e professione, eventualmente uno slogan … e il gioco è fatto. Semplice? Apparentemente. Potrei farmi il logo in 30 minuti. Falso: 30 minuti, forse, per un professionista che conosce gli strumenti grafici. Funziona? In un certo senso funziona: qualcosa riesco a produrre. Vero, ma è veramente il mio logo?
Non è consigliabile investire le proprie risorse nel lavoro di un professionista che ha già sviluppato diversi loghi, magari in differenti settori?
Sì costa, quindi … ci penso. Ma la domanda che dovrei farmi è: quale vantaggio ottengo? La relazione. Pago una relazione che mi aiuta a:
Pago una guida che mi aiuta a percorrere un sentiero nel quale potrei perdermi, inciampare o, più banalmente, fermarmi e tornare indietro.
E poi ci sono le questioni tecniche, ad esempio: quale font scegliere? Uno vale l’altro? Se uno vale l’altro, allora prevale il gusto personale. Ma potrei scegliere un font basandomi solo su ciò che mi piace?
Questo è il font ideale per il mio logo?
E questo? Non è più pulito?
Ma anche questo font mi piace.
Se ti ho convinto sull’opportunità di rivolgerti a un professionista per realizzare il tuo logo, probabilmente ti chiederai quanto dovrai spendere.
Dipende. Innanzitutto dal tempo che un professionista dedicherà al progetto. Orientativamente, il logo per una start up (azienda non ancora conosciuta) che opera in diversi mercati, richiede più tempo del logo per un artigiano che lavora in un ambito cittadino circoscritto. Anche l’esperienza del professionista è fondamentale: potrebbe essere un giovane diplomato o un grafico con 20 anni di lavoro alle spalle e specializzato nel tuo settore: farmaceutico, tech, alimentare, turismo …
Per la mia esperienza, ipotizzo che una cifra media per un logo si aggira tra 400 e 500 euro. Ma potrebbe superare i mille euro in relazione al committente, ai suoi obiettivi di comunicazione, alla complessità del progetto. Cifre inferiori, possono nascondere un lavoro improvvisato e limitato all’adattamento di una forma grafica tra le tante disponibili sul web.
Il mio consiglio? il logo è un investimento. Questo è il pensiero che dovrebbe motivarti nella scelta; insieme alla fiducia verso il professionista che saprà comprendere al meglio le tue esigenze e la tua identità.
Se hai delle domande puoi scrivere un commento e sarò lieta di risponderti.
Rossella Piccini, grafica e illustratrice.
Toad Creative Studios – Trasformiamo le idee in prodotti … reali.
Se vuoi imparare qualcosa di più, chiamami! Io sono a Roma e a Milano: mi chiamano “FrecciaRossa”!
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